Enzo Aita, tenore.
Nacque ad Acireale, Catania il 5 aprile 1903. In tenera età emigrò a New York, con la sua famiglia. Quasi tutti in famiglia cantavano e dopo la laurea in scienze economiche e sociali, il
padre lo indirizzo in Italia dal grande maestro di canto napoletano Fernando De Lucia ed esordì a Rom...a, al teatro Bellini
in Cavalleria Rusticana. Tornato in America, dove fu definito il “piccolo Caruso”, ampliò il suo repertorio grazie anche alla conoscenza di varie lingue: studio composizione e diventò anche amico
di George Gershwin. Nel 1936 la famiglia Aita, tornò in Italia e si stabilì a Roma. Passo dalla grande lirica alla piccola lirica, dove divenne un tenore richiestissimo per l’operetta ed allestì
anche una compagnia teatrale che vide un giovanissimo Vittorio De Sica protagonista in ruoli minori. Ma il successo doveva giungere a breve. Chiamato a Radio Torino, la popolarità arrivò con la
canzone del 1938 “Ma le gambe” di Bracchi-D’Anzi, cantata con il famosissimo Trio Lescano. Invitato del governo tedesco per una serie di concerti in Germania, la sua non simpatia verso il
nazifascismo, lo fece desistere. Forse l’amore per il jazz, le amicizie americane ebbero la loro influenza. Con l’occupazione tedesca, ricercato come oppositore, si rifugiò a Napoli, da dove non
si muoverà più. Legato alla famiglia, continuò la sua carriera canora, partecipando a diverse Piedigrotte, ma nel 1946 si ritirò definitivamente per aprire la sua famosa scuola di canto in Via
Toledo, nel palazzo Caflish. Ebbe allievi da tutto il mondo, sia artisti lirici tra cui anche mia cugina il mezzosoprano Fernanda Gambardella che me ne ha sempre parlato con grande affetto; sia
cantanti di musica leggera tra cui Nunzio Gallo Aurelio Fierro, Marisa Del Frate e Massimo Ranieri. La passione per il teatro ed il cinema non lo abbandonò, prese parte anche a film importanti
quali “Matrimonio all’italiana”, nel ruolo del prete, “L’oro di Napoli” e “Filumena Marturano”. La sua grande passione fu la fotografia, ed anche se non ho travato traccia di sue esibizioni per
il Teatro San Carlo, per un periodo figurò tra i fotografi ufficiali del nostro teatro. Da tutti ricordato come un gran signore, lavorò fino all’ultimo giorno della sua esistenza. Si spense a
Napoli, il 17 agosto 1971. Incise tantissimi dischi per La voce del Padrone, Cetra, Parlophon, anche se molte matrici a causa della guerra andarono distrutte.
Gianni Avolanti, un artista poliedrico: tenore, regista pittore.
Ci sono ricordi di infanzia che spesso tornano alla mente, destando curiosità e mettendo in moto quei meccanismi di ricerca non sempre coronati da successo. Un ricordo mi lega al tenore Gianni Avolanti: una vacanza trascorsa con i miei genitori a Palinuro dove l’artista aveva una villa. Sicuramente il nome di questo artista, oggi ormai ignoto, è presente in modo continuo nei cartelloni del Teatro di San Carlo dal 1944 al 1960 come tenore comprimario in tantissime produzioni. Non sono riuscito a trovare notizie biografiche, ho solo ricostruito le sue presenze presso il Massimo Napoletano, dove debutta come solista ne Il barbieri di Siviglia, di Rossini, nel ruolo di Almaviva, il 6 giugno 1944. Da questa data fino al 1960, è presente nelle varie stagioni del Teatro, in ruoli di comprimario, partecipando anche a due riprese televisive nella Giovanna d’Arco di Honneger del 1953 ed alla Rondine di Puccini, del 1958, dove lo si intravede come studente. Le sue presenze si interrompono con l’ultimo ruolo affrontato nel febbraio 1960, un merciaiolo, nell’Iris di Mascagni. Ritornerà nel 1971 nelle vesti di regista con I pagliacci di Leoncavallo e firmando alcune regie fino al 1975. Apprezzato come pittore, le sue tele sono ancora esposte in gallerie d’arte con quotazioni di tutto rispetto. Nel 1948, prestò la sua voce al film Napoli eterna canzone, regia di Siano, dove canta canzoni napoletane ed il brano Amanti scritto da Franco Langella e propongo l’ascolto di due brani Ncopp’a ll’onna di Bovio –Fissone ed Amanti. Mi auguro che tra gli iscritti del gruppo si possano recuperare maggiori informazioni.
1944, 6 giugno Rossini, Il barbiere di Siviglia, Almaviva,
1947, 26 dicembre Rossini, Mosè in Egitto: Aufide, dir. F. Ghione
1948, 28 febbraio Verdi, Il Trovatore: Ruiz, dir. G. Baroni
1948, 27 marzo Pannain, Beatrice Cenci: Calapino, dir. U. Berrettoni
1948, 3 aprile Wagner, Tannhauser: Enrico lo scrittore, dir. K. Bohm
1948, 1 maggio Pizzetti, Fra Gherardo: Un fraticello, dir. O. Ziino
1948, 5 maggio Puccini, Madama Butterfly: Goro, dir. O. Ziino
1948, 5 agosto Boito, Mefistofele: Nereo, dir. G. Baroni
1949, 2 gennaio Puccini, Manon Lescaut: Maestro di Ballo, dir. Molinari Pradelli
1949, 8 gennaio Giordano, Fedora: Rouvel, dir. Molinari Pradelli
1949, 12 febbraio Puccini, Turandot: Altoum, dir. J. Perlea
1949, 17 marzo Rocca, Il Dibuk, Primo Talmudista, dir. U. Berrettoni
1949, 31 marzo Puccini, Madama Butterfly: Goro, dir. F. Patanè
1949, 26 maggio Refice, Margherita di Cortona, Un giovane, dir. L. Refice
1949, 26 dicembre Berg, Wozzek: Il pazzo, dir. K. Bohm
1950, 2 gennaio Leoncavallo, Zazà: Augusto, dir. F. Ghione
1950, 5 febbario Cilea, Adriana Lecouvreur: Abate di Choiseul, dir. G. Santini
1950. 11 febbraio Refice, Margherita di Cortona: Un giovane, dir. L. Refice
1950, 18 febbraio Wagner, Parsifal: Uno sendiero, dir. K. Bohm
1950, 12 marzo Wagner, Tannhauser: Enrico, dir. K. Bohme
1950, 21 marzo Alfano, Il dottor Antonio: Vawack, dir. G. Santini
1950, 5 aprile Pizzetti, Vanna Lupa: Nello Alemann, dir. G. Gavazzeni
1950, m12 agosto Profeta, Lorenzino de Medici: Un poeta, dir. F. Patanè
1951, 18 gennaio Giordano, Andrea Chenier: Abate, dir. G. Santini
1951, 27 gennaio Verdi, Il trovatore: Un messo, dir. T. Serafin
1951, 3 febbraio Mozart, Le nozze di Figaro: Don Curzio, dir. K. Bohm
1951, 2 marzo Boito, Mefistofele: Nereo, dir. G. Gavazzeni
1951, 17 marzo Puccini, La fanciulla del West: Trin, G. Santini
1951, 26 marzo Puccini, Madama Butterfly: Goro, dir. F. Patanè
1951, 15 dicembre Spontini, Ferdianando Cortez: Un marianaio, dir. G. Santini
1951, 26 dicembre Strauss, Il cavaliere della rosa: Un venditore, dir. H. Swarowsky
1952, 14 febbraio Puccini, Tosca: Spoletta, dir. U Berrettoni
1952, 21 febbraio Jachino, Gioconda e il suo Re: Il messo Reale, dir. U Berrettoni
1952, 29 marzo Puccini, Madama Butterfly: Goro, U. Berrettoni
1952, 19 aprile Gargiulo, Maria Antonietta: Dronet, dir. N. Sonzogno
1952, 17 luglio Puccini, Turandot: Altoum, dir. G. Santini
1952, 27 luglio Boito, Mefistofele: Nereo, dir. T. Serafin
1952, 28 agosto Lattuada, Don Giovanni: Sciutti, dir. A. Quadri
1952, 13 dicembre Verdi, Otello: Roderigo, dir. G. Santini
1952, 20 dicembre Strauss, Salomè: Un giudeo, dir. H. Scherchen
1953, 24 gennaio Prokofiev, Il giocatore: Il giocatore morboso, dir. H. Scherchen
1954, 31 gennaio Verdi, Il trovatore: un messo, dir. G. Gavazzeni
1953, 7 febbraio Mozart, Il flauto magico: Altro Sacerdote, dir. J. Perlea
1953, 28 febbraio Napoli, Miseria e nobiltà: Michelino, dir. U. Rapalo
1953, 12 aprile Zandonai, Francesca da Rimini: Ser Toldo Berardengo, dir. F. Ghione
1953, 24 apirle Milhaud, Bolivar: Un lavoratore, dir. A. Cluytens
1953, 4 luglio Ponchielli, La gioconda: Isepo, dir. T. Serafin
1953, 8 agosto Boito, Mefistofele: Nereo, dir. T. Serafin
1953, 5 dicembre Honnegger, Giovanna d’Arco: L’asino, dir. G. Gavazzeni
1954, 24 febbraio Mozart, Le nozze di Figaro: Don Curzio
1954, 26 marzo Napoli, I pescatori: Timone, dir. T. Serafin
1954, 7 aprile Hindemith, Novità del giorno: Un capo cameriere, dir. P. Hindemith
1954, 10 aprile Giordano, Andrea Chenier: L’abate, dir. T. Serafin
1954, 17 maggio Puccini, Tosca: Spoletta, dir. U. Rapalo
1954, 11 giugno Bellini, La sonnambula: Un notaro, dir. U. Rapalo
1954, 14 luglio Verdi, Il trovatore: Ruiz, T. Serafin
1955, 5 marzo Puccini, Madama Butterfly: Goro, dir. U. Rapalo
1955, 10 marzo Wolf-Ferrari, Le donne curiose: Asdrubale, dir. Molinari-Pradelli
1955, 26 marzo Mussorgsky, Boris Godonov: Krusctcioff, dir. T. Serafin
1955, 2 aprile Massenet, Manon: Una guardia, dir. J. Perlea
1956, 27 gennaio Mozart, Il flauto magico: Altro sacerdote, dir. V. Gui
1956, 4 febbraio Giordano, Fedora: Sergio, dir. A. Questa
1956, 26 febbraio Puccini, Madama Butterfly: Ufficiale del registro, dir. P. De Angelis
1956, 3 marzo Verdi, Un ballo in maschera: Un servo, dir. Molinari Pradelli
1956, 23 aprile Puccini, La boheme: Parpignol, dir. O. De Fabritiis
1957, 5 gennaio Donizetti, Don Pasquale: Un notaio, dir. Molinari Pradelli
1957, 9 febbraio Puccini, La fanciulla del West: Un postiglione, dir. O. De Fabritiis
1957, 3 marzo Giordano, Andrea Chenier: Abate, dir. A. Erede
1958, 22 gennaio Puccini, La rondine: Uno studente, dir. V. Bellezza
1958, 8 febbraio Rossellini, Il vortice: Il vecchio, dir. O De Fabritiis
1958, 5 aprile Napoli, Masaniello: Una voce di Castelnuovo, dir. A. Questa
1959, 13 agosto Langella, Assunta Spina: Il procuratore, dir. Molinari Pradelli
1959, 13 dicembre Massenet, Thais: Un cenobita, dir. Molinari Pradelli
1950, 2 gennaio Giodano, Fedora: Sergio, dir. U. Rapalo
1960, 6 febbraio Mascagni, Iris: Un merciaiulo, dir. G. Santini
Regista
1971, 11 marzo Leoncavallo, I pagliacci, dir. G. Garofalo
Con Vincenzi, Limarilli, Di francia
1972, 23 luglio Puccini, Tosca, dir. U. Rapalo
Con Parada, Giacomini, Colzani
1972, 21 dicembre Rossini, Il barbiere di Siviglia, dir. D. Belardinelli
1974, 8 maggio Puccini, Tosca, dir. F. Mannino
Con Santunione, Zambon, Fioravanti
1975, 15 aprile Calbi, Il ritorno, dir. E. Wolf-Ferrari
1975, 26 dicembre Mascagni, Cavalleria Rusticana, dir. U. Rapalo
Con Cossotto, Zambon, Di Bella
Quadri del tenore Gianni Avolanti
Nunzio Bari, tenore. (Napoli, 18 maggio 1875-25 febbraio 1954).
Nato solo due anni dopo Enrico Caruso, di cui era grande amico, iniziò gli studi con il maestro Panzetta debuttando al Teatro di San Carlo nel 1905 in Rigoletto. Dal teatro napoletano, iniziò una
carriera internazionale che lo portò a cantare nei massimi teatri internazionali compreso il Metropolitan di New York, ed ebbe grandi apprezzamenti dallo zar di tutte le Russie. Fu anche grande
interprete della canzone... napoletana, e grazie al suo animo generoso, nel 1906 a Santiago del Cile gli fu conferito un
attestato di benemerenza per l’aiuto a favore dei terremotati. Negli anni della prima guerra mondiale incise dischi per la Edison, mentre nel 1923 per la Phonotype che conserva ancora negli
archivi le ricevute per i suoi pagamenti: 2.200 lire per 12 pezzi e 700 per l’acquisto di 1.000 bollini per il pagamento dei diritti d’autore. Negli anni ’30, cattivi investimenti finanziari, lo
fecero tornare a Napoli, dove fu costretto a guadagnarsi da vivere con concerti ed aprendo una scuola di canto, molto famosa per l’epoca, al Vasto. Furono suoi allievi Francesco Albanese,
Gabriele Vanorio, Pasquale De Rosa, ed anche il cantante di musica leggera Nunzio Gallo che iniziò i suoi primi studi di canto da baritono. Voce scura dai tratti baritonali, aveva in repertorio
opere quali: Rigoletto, Un ballo in maschera, Lucia di Lammermoor, Cavalleria Rusticana, I pagliacci, La forza del destino, Andrea Chenier, Tosca, Fedora, Aida, Faust, Gioconda, Trovatore,
Dannazione di Faust, Ernani, Carmen, Guarany, Otello. Grandi successi napoletani furono le incisioni di ‘O sole mio, Ninuccia, Mamma mia che vò sapè, ‘O paese d’’o sole, Ndringhetendrà.
Presenze al Teatro di San Carlo:
gennaio 1905, Verdi:Rigoletto
dicembre 1905, Verdi: Un ballo in maschera
dicembre 1905, Donizetti: Lucia di Lammermoor
gennaio 1906, Verdi: Rigoletto
Elisabetta Barbato, soprano. (Barletta 11 settembre 1921 – Roma, 1 febbraio 2014).
Collocata ai suoi tempi tra il soprano spinto e drammatico, studia a Bologna con il soprano Aguccini ed a Roma con Ricci, tra il 1939 ed il 1947. Debutta in Aida nel 1945 alle Terme di Caracalla,
affermandosi l'anno dopo nello stesso ruolo, al Palazzetto dello Sport di Milano, nell'ambito della stagione scaligera. Subito assurta alla notorietà per le belle doti di sopran...o lirico con tendenza drammatica e grazie all'avvenenza della figura, brucia le tappe di una carriera promettente esibendosi in un
ampio e difficile repertorio comprendente per buona parte i grandi ruoli verdiani (La forza del destino, Don Carlo, Un ballo in maschera, Aida) e diverse opere veriste da Fanciulla del West ad
Iris, da Francesca da Rimini a La cena delle beffe, alla Louise, Tosca, Il piccolo Marat. Alla Barbato fu affidato nel 1952 alla Scala di Milano, il ruolo di protagonista alla prima assoluta di
Proserpina e lo straniero, opera di Castro che vinse all'epoca il Concorso Internazionale di Verdi: l'opera non piacque, ma la Barbato fu ammirata per le eccellenti doti vocali e per il suo
fisico prorompente. Partecipa anche alla prima italiana de Il giocatore di Prokofiev avvenuta al Teatro San Carlo di Napoli. Voce dal timbro pastoso e nitido, brunito nella zona grave quasi
tendente al mezzosoprano, anche se notiamo una suono metallico negli estremi acuti, il tutto conferisce alla voce lucentezza ed imponenza. Ritiratasi prematuramente dalle scene forse anche a
causa dell'oneroso repertorio affrontato ha sposato il direttore d'orchestra Danilo Belardinelli. Nel corso della sua carriera, tra l'altro, prestò la voce ad Anna Magnani nel film di Carmine
Gallone "Avanti a lui tremava tutta Roma”. Una piccola curiosità: era la zia dell'attore napoletano Leopoldo Mastelloni.
Opere cantate al Teatro di San Carlo di Napoli:
1950, Tosca di Giacomo Puccini direttore F. Patanè.
1952, Maria Antonietta di Terenzio Gargiulo, direttore N. Sonzogno.
1953, Il Giocatore di S. Prokofiev, direttore H. Scherchen.
Luciano Lualdi, tenore. (Napoli, 3 marzo 1934 - 27 agosto 2001).
Figlio di un pianista e compositore, partecipò nel 1957 al concorso per voci nuove indetto dalla Rai. Lo vinse con Milva e Lucia Altieri. Continuò a studiare, con il grande soprano Gemma Bellincioni, perfezionando la sua voce morbida e duttile di tenore leggero. Lavorò immediatamente con l'orchestra di Carlo Esposito presentandosi al grande pubblico nel "Giro d'Italia della Canzone". La sua popolarità raggiunse il punto più alto al Festival di Napoli, dove esordì nel 1960 con "Turnammoce a ncuntrà" di Mallozzi - Colosimo. Tornò nel 1962 con "Stasera nun sì tu" di Annona - Acampora e nel 1963 con "Dint ‘a cchiesa", musicata da Sergio Bruni su versi di De Crescenzo. Un grande successo lo ottenne nel 1964 con "Napoli c'est finì" di Mascolo - Piccolo - Bongusto, affidata nell'altra esecuzione proprio a Fred Bongusto. Nel 1965 vince la rassegna "Nuovi talenti europei", partecipando alla finale che si svolse a Parigi. L'ultima apparizione al Festival di Napoli, avvenne nel 1968, con la canzone "Meno 10 meno 5 meno 3 meno 2" di Cutolo - Giarondi. La duttilità vocale, nel destreggiarsi sia nella canzone leggera e nel repertorio lirico, gli permise di debuttare il 14 gennaio 1968, nella prima mondiale di "Aladino e la lampada magica" di Nino Rota, diretto da Carlo Franci, con V. Godoni, Anna Maria Rota, Franco Bonisolli, F. Devià, B. Marangoni. Nello stesso anno, prese parte a Canzonissima, interpretando I' te vurria vasà con antagonista la grande Mina. Negli anni '70 si diede anche all'operetta e nel 1980 interpretò a Trieste la parte di Totò in Scugnizza di Lombardo e Costa per la regia di Gino Landi, trasmessa per la Rai, con Daniela Mazzuccato, Silvana Moyso e gli attori Linda Moretti e Gino Pernice. Canta al Teatro San Carlo di Napoli, nel febbraio del 1980, il ruolo di Pinkerton nella Madama Butterfly, protagonista Elena Mauti Nunziata diretto dal maestro Giacomo Maggiore. Nel 1983 fu scelto dalla regista Franca Valeri per interpretare il ruolo di Mario Cavaradossi nella Tosca di Giacomo Puccini. Cantò anche il ruolo di Turiddu nella Cavalleria Rusticana e sempre per il Teatro San Carlo di Napoli, interpretò la parte del tenore solista nella Petite Messe Solemnelle, di Giacchino Rossini. La passione per la canzone napoletana non la abbandonò mai, infatti numerose furono le trasmissioni televisive che lo videro protagonista in emittenti napoletane quali Canale 21 e Canale 34. Nel 1979 incise il suo primo album dal titolo “ E’ sempre Napule" diretto dal maestro Marino Mercurio e nel 1982 il secondo album dal titolo "Napoli... I' voglio a tte" dedicato a Mario Lanza con brani classici del repertorio di Enrico Caruso. Dal matrimonio con Silvana Cacciapuoti, conosciuta nel 1963 in occasione della Barca d'Oro al Teatro Mediterraneo di Napoli, sono nati tre figli: Annalisa, Alessandro ed Ivan. I due figli maschi, hanno seguite le orme del padre, entrambi ottimi tenori, fanno parte del coro del Teatro San Carlo di Napoli.
Una piccola curiosità, verso la fine del 1960, il settimanale Sorrisi e Canzoni, indice una particolare campagna elettorale chiamata Elezioni Musicali Generali, con lo scopo di costituire un Parlamento della Canzone. Sono scelti 158 cantanti divisi in 9 partiti e nella lista c'è anche Luciano Lualdi. Vengo invitati tutti a votare: infatti lo slogan del giornale è "Votate per chi volete ma votate". Lista N.4, Partito Italo-Partenopeo della canzone. Simbolo il Panorama del Golfo di Napoli. Candidati: Sergio Bruni(Capolista), Mario Abbate, Ugo Calise, Renato Carosone, Gloria Christan, Fausto Cigliano, Tony Cucchiara, Mimmo del Sud, Aurelio Fierro, Nunzio Gallo, Dino Giacca, Luciano Glori, Grazia Gresi, Luciano Lualdi, Roberto Murolo, Nik Pagano, Tullio Pane, Amedeo Pariante, Maria Paris, Franco Ricci, Armando Romeo, Giacomo Rondinella, Mario Trevi, Gabriele Vanorio. Si piazzano al quinto posto, con 33.212 voti, ottenendo due seggi e vengono eletti Sergio Bruni e Giacomo Rondinella.
Inoltre per gli appassionati del Maresciallo Rocca, la fiction con protagonista Gigi Proietti, hanno potuto ascoltare la voce di Luciano Lualdi nella colonna sonora, con l'interpretazione della canzone Dicitencello Vuje.
Presenze al Teatro di San Carlo:
gennaio 1968, N. Rota, Aladino e la lampada magica, F. Bonisolli, F. Davià, V. Gordoni, A. M. Rota, L. Gambelli, F. Jacopucci, G. Valentini, L. Lualdi (il terzo compagno di Aladino), G. Ricciardi, E. Castellani, S. Meletti, dir. Carlo Franci
febbraio 1980, G. Puccini, Madama Butterfly, E. Mauti Nunziata, L. Lualdi, A. Boyer, dir. Giacomo Maggiore
Vinile 45 giri:
1960 - Turnammoce a 'ncuntrà/Stasera sì (CGD, N 9223)
1960 - Grazie tanto/Se sceta 'a luna (CGD, N 9235)
1960 - Perdutamente/Vaco e torno (CGD, N 9236)
1962 - Ciardeniere/Nu quadro pe te (Arcobaleno,QCN 1076)
1962 - Fermate/Stasera nun si tu (Arcobaleno, QCN 1081)
1962 - Indimenticabile/Soltanto in cielo (Arcobaleno, QCN 1082)
1963 - 'A stessa Maria/'O ritrattiello (Arcobaleno, AQL 1148)
1963 - Cu tte a Santa Lucia/Na cartulina (Arcobaleno, AQL 1150)
1963 - Jammo Ja/Dint'a chiesa (Arcobaleno, AQL 1158)
1963 - Catene d'ammore/Serenata marenara (Arcobaleno, AQL 1162)
1963 - Serenata a Maria/Popolanella (Arcobaleno, AQL 1174)
1963 - Acquasanta/Via Maestra (Arcobaleno, AQL 1175)
1964 - Napoli c'est fini/Na chitarra a Pusilleco (Arcobaleno, AQL 1201)
1968 - Meno 10 meno 5 meno 4 meno 3/Nun 'o sapevo (Edibi, EDB 11047)
Vinile 33 giri:
1981 - Napoli... Io voglio a tte (3aaa, AL 3304)
Il museo del Louvre, fotografie, sezione musica leggera:
Luciano Lualdi mentre canta.
Luciano Lualdi mentre brinda.
Luciano Lualdi in platea.
Luciano Lualdi con il fratello.
Luciano Lualdi in giro per Napoli.
Galleria fotografica
Bruno Pola, baritono.
Nasce a Rovereto, figlio d’arte inizia il suo percorso artistico con l’orchesra di suo padre, Giuseppe Pola, vincendo all’età di 16 anni il secondo posto al concorso lirico Enal di Verona. Lascai l’Italia per proseguire i suoi studi in Germania, con il maestro Eugen Kovatschi allievo del grande tenore Beniamino Gigli. Terminati gli studi a Berlino, debutta come Escamillo nell'opera Carmen di Bizet al Pfalztheater di Kaiserslautern. Da questo momento inizia la sua carriera che lo porta a collaborare con famosi direttori d’orchestra quali: Lorin Maazel , Zubin Metha , Alberto Zedda , Daniel Oren , Pippo Patané , Giuseppe Sinopoli, Gustav Kuhn , Jesus López Cobos, James Levine , Nello Santi , Peter Maag , Donato Renzetti , Ralph Weikert, e grandi registi come Michael Hampe , Carlo Verdone , Ezio Frigerio , Filippo Saint Just , Franco Zeffirelli , Pierre Ponnelle , Götz Friederich , Günter Könemann , Helmut Drese , Margherita Balmain , Mauro Bolognini , Otto Schenk , Paolo Trevisi . Grazie alla su estensione vocale unità ad una travolgente agilità ha potuto affrontare un vasto repertorio spaziando da ruoli come Dulcamara, Figaro , Bartolo, Falstaff, a ruoli drammatici quali Amonasro, Gerard, Alfio, Tonio sempre con grandi consensi di pubblico e critica.Ha ricevuto nel corso della sua carriera diversi premi: Premio Verdiano a Parma-Rigoletto di Bronzo, Quercia d'oro a Modena , Medaglia del Keiser a Wien, Cavaliere dell'Ordine di Malta (Honoris Causa) , Cavaliere di Saint Georg di Germania , Rovere d´oro-Busseto (Roncole), Premio Ettore Bastianini, Medaglia al valore artistico del Trentino. Ruoli interpretati: Verdi: Aida – Amonasro, Attila – Ezio, Don Carlos - Marchese di Posa, Forza del Destino - Carlos e Melitone, Il Trovatore - Conte di Luna, La Traviata - Germont padre, Falstaff - Falstaff e Ford, Rigoletto – Rigoletto, Donizetti: Don Pasquale - Don Pasquale e Dottore Malatesta, L’elisir d'amore - Dulcamara e Belcore, Lucia di Lammermoor - Enrico, Puccini: Gianni Schicchi - Gianni Schicchi, Il Tabarro - Michele, Madama Butterfly - Sharples, Tosca Scarpia , Giordano: Andrea Chenier – Gerard, Mascagni: Cavalleria Rusticana - Alfio, Mozart: Don Giovanni e Leporello, Beethoven: Fidelio Pizzarro, Leoncavallo: I Pagliacci Tonio e Silvio, Rossini: Il Barbiere di Siviglia - Figaro e Bartolo, Reingold Donner , Lehar: Zigeuner Baron - Schupan.
Unica presenza al Teatro di San Carlo nel maggio del 1986 nelle vesti di Figaro da Il barbiere di Siviglia diretto da Bruno Bartoletti con Margarita Zimmarmann, Raul Gimenez, Nicolai Ghiuselev/Silvano Pagliuca, Enzo Dara/Domenico Trimarchi.